Sabato 24 settembre 2022, la Sezione Sicilia, in occasione delle Giornate Nazionali dei Castelli 2022, XXIII edizione, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIC) e, anche quest’anno, inserite nelle Giornate Europee per il Patrimonio, ha organizzato, per rappresentare la Sicilia, la visita guidata al Castello di Sperlinga (EN).
La scelta è stata dettata dall’estremo interesse storico, architettonico, etnoantropologico, paesaggistico del monumento (anno 1133) che sorge su una emergenza rocciosa tra i monti Nebrodi e le Madonie nel cuore della Sicilia centrale, da cui si gode un panorama spettacolare, anche dell’Etna.
Alla visita guidata hanno partecipato per la Sezione Sicilia: il presidente Francesco Cultrera di Montesano, la vice presidente Maria Vittoria d’Amico Santagati, il segretario Antonio Grasso, la presidente del consiglio scientifico Fulvia Caffo, accompagnati da oltre 70 partecipanti tra soci regionali e simpatizzanti.
La folta delegazione è stata accolta dal sindaco di Sperlinga Giuseppe Cuccì e dal vice sindaco Giovanni Cannata. Nel suo breve messaggio di saluto il sindaco ha sottolineato l’importanza dei beni culturali territoriali come volano per un turismo sostenibile e consapevole.
Dopo la degustazione del tipico dolce di Sperlinga “U Torton”, (frittella di pasta di pane aromatizzata alla cannella e ricoperta di zucchero) Salvatore Lo Pinzino, funzionario della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Enna, quale profondo conoscitore della storia della città e del suo castello, ne ha illustrato l’origine, l’evoluzione, le peculiarità tipologiche e le legende descrivendone anche i lavori di restauro svolti negli ultimi anni.
Particolare interesse e curiosità ha suscitato l’illustrazione, da parte dello studioso, di una pagina di storia meno nota: quella delle origini e della formazione delle sei isole linguistiche strettamente galloitaliche di Sicilia: Sperlinga, Nicosia, Piazza Armerina, Aidone, San Fratello e Novara di Sicilia. Città nelle quali il dialetto tuttora si parla. Pur nato dalla stessa emigrazione di coloni provenienti dal Nord Italia, al seguito dei Normanni, principalmente dal Monferrato e dalla Liguria, esso si è evoluto in maniera diversa a seconda delle zone e delle contaminazioni con i dialetti siciliani locali.
I partecipanti, con la guida di Salvatore Scalisi, funzionario della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Enna, ed esperto di etnoantropologia, hanno poi visitato, all’interno del castello, il Museo della Civiltà Contadina che ospita un laboratorio di tessitura con gli antichi telai, tuttora utilizzati.
Ed ancora, in una sala del castello, i partecipanti hanno potuto osservare, a testimonianza delle attività scientifiche poste in essere dall’Istituto Italiano dei Castelli, una selezione di tesi di laurea sulle architetture fortificate delle aree interne, tratte dalla mostra 1998 – 2018. Venti anni del Premio Nazionale di Laurea “Salvatore Boscarino”, curata da Fulvia Caffo che ne ha delineato i contenuti.
Uno sguardo al centro storico, nato ai piedi del castello a partire dalla fine del secolo XVI come ampliamento del precedente borgo medievale e le oltre 50 grotte, abitate fino agli anni ’60 del 1900, che hanno reso famosa Sperlinga come la “piccola Matera di Sicilia, ha completato l’interessante visita.
A seguire, nel pomeriggio, si è svolto il tour del centro storico di Nicosia, toccando la Cattedrale di San Nicolò di Bari e il Museo Diocesano di Arte Sacra, accompagnati da Giovanni D’Urso, appassionato di storia locale e promotore della Casazza di Nicosia e dal socio Nabor Potenza, fine conoscitore della città e delle sue tradizioni.
Senza però avere prima gustato, presso la sede dell’Associazione Veicoli Storici, un buon caffè in compagnia del presidente Gianluca Rizzo, che ha illustrato la mostra fotografica del passaggio da Nicosia del “Giro di Sicilia di Auto Storiche 2022” e una interessante esposizione di auto d’epoca.
Il presidente Cultrera ha posto l’accento sulla necessità di valorizzare le architetture fortificate che, pur avendo perso l’originaria funzione difensiva, possono diventare, principalmente per le aree interne, poli strategici a scala territoriale.
Lo scambio di doni tra le due Associazioni ha sancito l’impegno di future collaborazioni.
Particolare interesse ha suscitato la passeggiata verso la sobria ed elegante piazza Garibaldi, quadrilatero di pregevole architettura con la fontana centrale e la Cattedrale (XIII – XIV sec.), sede della Diocesi di Nicosia, che offre alla vista la superba torre campanaria a tre piani e il raffinato portico, il palazzo municipale e i palazzetti aristocratici.
La visita alla cattedrale di San Nicolò di Bari con le sue importanti opere d’arte, e tra queste il pregiatissimo coro ligneo dei Li Volsi, che mostra il panorama di Nicosia del 1622, e l’artistico Crocifisso ligneo seicentesco che raffigura il Cristo spirante, con le nuove e interessanti acquisizioni critiche descritte da Giovanni D’Urso, hanno confermato nei partecipanti la consapevolezza della grandezza artistica della città.
L’itinerario storico-monumentale si è concluso con la visita della Chiesa di San Biagio e dell’annesso Museo Diocesano di Arte Sacra che custodisce e sapientemente espone opere e oggetti provenienti dalle maggiori chiese nicosiane. Tra le opere maggiori, per importanza e unicità, le due tavole quattrocentesche del prezioso soffitto ligneo dipinto, splendido esempio della produzione figurativa siciliana policroma. Le tavole provengono, appunto, dalla Cattedrale di San Nicolò di Bari dove le preziose capriate sono celate dalla volta a botte ottocentesca della navata centrale.
L’esposizione dei reperti del tetto è completata dalla ricca e bella documentazione fotografica a colori di tutta l’iconografia, restituita al suo splendore cromatico dagli interventi di restauro del 2009.
A fare da cicerone attraverso le sale espositive dell’ex Monastero delle Benedettine Santino Barbera, impeccabile e appassionata guida.
L’intensa giornata si è “dolcemente” conclusa con la degustazione del “Nocattolo”, tipico dolce nicosiano, amorevolmente offerto ai partecipanti dal socio Nabor Potenza in segno di amicizia e di saluto.
Le fotografie pubblicate in questo articolo sono state gentilmente concesse da G. D’Antona, G. Failla, N. Potenza e G. Sciuto.
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la navigazione.
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi cookie, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Ma la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe avere un effetto sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questa categoria include solo i cookie che garantiscono funzionalità di base e caratteristiche di sicurezza del sito web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.